Ricordo di Carlo Alberto Zerboni

news del 03.08.2020
A una settimana dalla scomparsa, pubblichiamo con estremo piacere un affettuoso Ricordo di Carlo Alberto Zerboni, a firma di Antonio Marzocchi, UDR Nazionale della XV Zona:
 
"E’ sempre imbarazzante parlare di chi ci ha lasciati: viene in mente il “coccodrillo”, quell’articolo già preparato e sempre elogiativo, che i Giornali tengono nel cassetto, pronto per il decesso di personaggi famosi.
In tutti gli altri casi è sempre un profluvio di aggettivi esaltanti e celebrativi
Niente di tutto questo, voglio solo ricordare i fatti, il resto viene da solo
43 anni di amicizia e collaborazione, in Lega Navale, in FIV, nei vari comitati di regata, le serate in Consiglio di Sezione o nel Comitato di Zona, le gite in barca e i lunghi viaggi in auto per il “Mare d’Abruzzo” o la “Primavela” a Bracciano.
Ricordo la sua tranquillità in barca anche in momenti delicati, la serenità con cui svuotava il gasolio dal serbatoio della sua Mea IV che uno sventato amico aveva riempito d’acqua.
Non l’ho mai visto alterarsi, né perdere la calma, né offendere qualcuno, al massimo poteva indignarsi.
Ho visto invece, e ammirato, il coraggio e la fermezza con cui denunciava qualsiasi scorrettezza senza fare sconti per nessuno.
Su diversi argomenti le nostre idee non coincidevano affatto ma lui sapeva accettare le mie come io le sue
Ho visto il senso dell’onestà che esigeva anche su cose di piccolissimo conto e contemporaneamente l’ironia con cui assisteva, nel suo lavoro, all’inevitabile scambio di mazzette milionarie tra principi Arabi.
Ricordo come sapeva discutere anche con interlocutori cocciuti, con garbo, senza mai uscire dalle righe.
Il senso dell’ironia lo assisteva ogni qualvolta si scontrava con ingenue furberie ma se poteva chiudere un occhio non lo faceva mai di fronte alla malafede.
Ricordo le belle feste di famiglia nella sua casa a Varenna, e l’orgoglio e la soddisfazione che gli brillavano negli occhi quando parlava di figlie e nipoti.
Ripenso a quanto lo ha intimamente demolito la morte della moglie.
Ricordo l’amarezza con cui ha sopportato l’ingiusta sanzione comminatagli dalla Lega Navale al seguito della sua Presidenza di Sezione, amarezza che non è più stata attenuata neanche dalla giusta e doverosa, ma anche tardiva, riabilitazione.
Ricordo, e sono lieto di aver espresso questi ricordi per poter far capire a chi non lo sapeva chi è Carlo Alberto Zerboni."